Il Giornale d’Italia riporta la “lettera aperta” della Segreteria MNS di Monza e Brianza

Stupri, ‘Condanne troppo lievi’

Lettera aperta dal Provinciale del Movimento MNS di Monza e Brianza e Dirigente Nazionale , Francesca Giarmoleo

 Stupri, 'Condanne troppo lievi'
Lettera aperta dal Provinciale del Movimento MNS di Monza e Brianza e Dirigente Nazionale , Francesca Giarmoleo, ed ancor prima da figlia, madre, futura nonna ma soprattutto Donna.

Stupri, “Condanne troppo lievi”

“Necessario allontanare, espellere i clandestini presenti sul nostro territorio e adeguare le normative con pene che rappresentino un concreto deterrente”

Rimini, Desio, Milano, Gallipoli..e poi ancora Rimini.
Ogni giorno viene segnalato un efferato fatto di cronaca nei confronti delle donne.

Ed i dati Istat sono disarmanti: il 21% delle donne, oltre 4,5 milioni, ha subito violenze o abusi nel corso della propria vita e, di queste, un milione e 157 mila nelle sue forme più gravi: lo stupro. Non solo. I dati del Viminale indicano che i  primi sette mesi di quest’anno sono stati più di 2.300 i casi di stupro. Il numero delle violenze è sostanzialmente in linea con quello dello scorso anno (2345 contro i 2333 del 2017) per questo più che definire il 2017 un “annus horribilis” o fare una differenza di cittadinanza, possiamo evidenziare che il vero e reale problema è il messaggio che si sta divulgando: quello della leggerezza delle condanne inflitte e della scarsa attenzione che Governo ed Istituzioni dedicano al problema.A ben pensare una prima risposta la si potrebbe dare rapidamente: basterebbe allontanare, espellere i clandestini presenti sul nostro territorio per far diminuire i reati di stupro almeno di 900 casi (904 sono i migranti accusati di tale reato nei primi sette mesi del 2017).

Vi pare poco? Lo sappiamo, saremo tacciati di essere intolleranti, razzisti e xenofobi ma Noi non ce la sentiamo di spiegare alle donne, ai loro compagni e familiari, che vivono tale dramma, che si porteranno come peso per tutta la vita che, in fondo, sono state solo sfortunate. O, ancor peggio – come sostenuto su Facebook da un esponente del PD: tale “esponente” dichiara che “dal punto di vista biologico” le affermazioni di incitazione allo stupro di Abid Jee (mediatore culturale di Bologna), sono corrette.

Pare dunque evidente che, se anche esponenti del partito di Governo si estaneino dal condannare fermamente (anzi, nemmeno condannano) atti di violenza di qualsivoglia genere, questo Paese oggi ha un serio ed evidente problema di tenuta sociale e democratica.

L’Italia, il Nostro Paese, dove il principio di legalità e di tutela è appartiene alla Sua Carta Costituzionale, si trova oggi in balia di criminali e crimini che vengono accolti e tollerati, nella peggior accezione.Occorre quindi adeguare le normative, o perlomeno applicare quelle esistenti – senza interpretazioni di qualsivoglia natura – affinchè vengano comminate pene tali da poter rappresentare un concreto deterrente ad azioni che sono lesive della dignità umana, come la violenza.

Altresì va sostenuta la coscienza di un popolo italiano, di amore per lo Stato, per promuovere il pieno sviluppo della persona e del bene comune: educarci ed educare alla legalità e alla responsabilità.In ballo c’è il bene comune, la vita di tutti, la società.

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